Il mondo di ANNALISA é la pittura.
Fluida e magnetica pittura.
Annalisa racconta la figura umana bloccata in un istante attraverso magnifici colori.
Un’espressione, un viso, una vita: cristallizzati…
quello che rimane é una sensazione, dove la figura é quasi inerme nel dialogo
tra chi guarda e chi viene guardato, tra l’opera e il suo spettatore.
Sono sicuramente le emozioni quello che interessano ad Annalisa.
La figura é centrale:si espande nella tela, lasciando che lo spazio
sparisca in un sottofondo fatto di dettagli intimi:un pezzo di divano
un cuscino, un muro, una parte di giardino.
Così l’intimità é protagonista della scena.
Le figure sono rilassate ma abbandonate ai propri pensieri, alle proprie
emozioni: quasi vittime di una solitudine temuta ma necessaria al propio essere.
I colori fluiscono continui su abiti e camicie, correndo parallelamente
curvilinei come i sentieri dell’animo o del sogno.
Una pennellata verde…
Una bluette…
Una sciarpa avvolgente…
Un cappotto che indossi ma in realtà ABITI, ti accoglie come
farebbe la tua CASA: abbastanza spaziosa da farti respirare
ma abbastanza forte da proteggerti.
Queste pennellate prendono ispirazione dal trucco scenico
del teatro KABUKI attraverso il KUMADORI , cioè la tecnica
di dipingere delle linee sul volto degli attori , per evidenziarne e
caratterizzarne l’espressione.
Questo make-up era riservato ai soli attori uomini per personaggi maschili.
Questa collezione vuole essere una rivincita su tempi andati di
esclusione femminile.